2019, Installazione
58 Esposizione Internazionale d'Arte
Biennale di Venezia
La carta può essere considerata un materiale indispensabile nella nostra società. Anche con la spinta dell'era digitale, il suo uso estensivo nei più svariati ambiti continua a causare gravi alterazioni e complessità politiche a livello globale. Penitencia è quindi un'installazione e un progetto processuale che parte dall'origine naturale, dalla trasformazione e dall'uso della carta come materia prima. È costruito su due livelli fisici e metaforici strettamente connessi dal gesto di ripiantare simbolicamente e fisicamente una foresta. In questo modo sono collegati in un circuito chiuso tra le due strutture. Un ciclo perfetto tra il biologico e l'industriale in cui la foresta viene metaforicamente restituita a ciò che le è stato tolto. Il processo da cui parte questa installazione raggiungerà il suo culmine quando ogni piccolo cespuglio verrà consegnato a diversi visitatori. La foresta si diffonde, cresce spontaneamente, senza controllo, come la natura stessa. Ogni persona non solo può avere il suo albero, ma può anche partecipare e contribuire a questa realtà. Così, quello che è nato come un gesto individuale dell'artista, si espande verso la collettività.